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E se mi piacciono le cattive compagnie

Da che mondo è mondo a me sono sempre piaciute le cattive compagnie. “Ti portano sulla brutta strada” diceva mio padre. E io quella strada, che poi in realtà mi sembrava bella, la percorrevo. Mi inerpicai alle volte nei vicoli della purezza ma dopo un po’ inevitabilmente scivolavo, mi perprimevo, perché tutto ‘sto bene, diciamolo, un po’ annoia.

Il bene dell’Italia fascista e nazional/popolare che vede il male da una parte sola invece che redistribuito orizzontalmente. Perciò sappiatelo, sempre, che io frequento brutta gente e che da quella brutta gente imparo tanto. Innanzitutto l’umiltà che non è una cosa da buttare via oggigiorno. Perché la supponenza di chi pensa di essere innocente e sant@ e migliore è vomitevole, arrogante, presuntuosa. Moralmente superiore rispetto al mondo intero inclusa me che me ne sto a guardare il mondo in orizzontale perché in verticale o si risente delle vertigini e si comincia a sparare una serie incredibile di cazzate o prima o poi si scivola. Le gerarchie sono così. Se tu pretendi di stare sulla mia testa mi condanni a restare bassa e se io devo scegliere io sto bassa sempre e ti rosico i piedi fino a quando tu non cadi, ti inginocchi, e poi capitoli.

E’ vero che mi puoi schiacciare, ma è una regola di ogni ribellione. Non sono mica sola. Siamo in tanti e tante che hanno voglia di reagire a questa oppressione della “morale” che diventa moralismo e che diventa censura e poi fascismo. Puoi schiacciare me e lei e lui e l’altr@ ma non ci puoi schiacciare tutti/e. Perché noi siamo i vampiri cattivi, siamo zombie, siamo reietti/e, siamo i/le difettose/i, siamo gli e le anormali che qualcun@ vorrebbe rinchiudere in appositi santuari, siamo gli e le escluse/i da chi si sente abbastanza Dio per dire che tu si e tu invece no.

C’è una santa inquisizione laica che in questi anni si è costituita, via via si è sentita sempre più motivata e alla fine ti giudica e ti abbatte se contravvieni l’ordine della purezza e gli indicatori si spostano sempre più in alto per cui per essere “pure”, purificate e linde, bisogna non dire, non pensare, non respirare, non fumare, non spogliare, non orgasmare, non parlare, non frequentare, non resistere, non dissentire, non cercare e non mettere in dubbio i dogmi, quelli prima di tutto.

Epoca questa di santi, icone, televisive, mediatiche e non, che condizionano la relazione critica tra soggetti e impediscono pensieri laici perché dinanzi a loro ci si piega così come dinanzi alle verità presunte non si può osare dubbio, scetticismo, nulla perché è più che ovvio che finirai all’inferno.

E’ il medioevo in cui le solide motivazioni morali di laici combattenti per difendere LA verità mettono spalle al muro qualunque altra parzialità. Dove si invoca l’unità per evitare le complessità e si spinge all’omologazione, all’appiattimento, tutti verso il basso, più controllo, più potere, più fascismo, più autoritarismo.

Noi trasgressori/e che continuiamo a pensare di non valere più di chi ha qualche macchia sul groppone, che giudichiamo la gente per quel che è e non per il ruolo che la società attribuisce loro, siamo sporchi/e. Ed è lo sporco, temo, l’obiettivo politico imminente da perseguire.

Scrollarsi di dosso tutta ‘sta pulizia morale, la giustezza delle posizioni, la perfezione delle ideologie, dei dogmi comunque siano. Scrollarsi di dosso la modalità da recita di sermoni televisivi, virtuali, reali e tornare umani. Perché no, non è “restiamo umani” ma “torniamo umani” dato che l’umanità è confusa nell’immagine di cosa gli altri vorrebbero tu sia.

L’umanità è un’altra cosa. Se ve la siete persa non è colpa mia. Andate in culo, serenamente dico, a me l’inferno, a voi il vostro noiosissimo e falso paradiso.

Posted in Antiautoritarismo, Antifascismo, Manifesti politici.

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