Mentre c’e’ tutto un mondo che si affanna per dividere la gente in maschi e femmine, accade che queste categorie di riconoscimento dell’identità a partire dall’organo sessuale di appartenenza non sono più valide. Esiste tutto un movimento d’opinione che ragiona di epoca post-identitaria e post-genere a partire da alcuni testi fondamentali di certa corrente femminista. Ve ne cito due: “Manifesto cyborg” di Donna Haraway e “Corpi che contano” di Judith Butler. Al primo si associa la corrente cyberfemminista (il cyberfemminismo sarà poi definito per cazzeggio come ciò che “non è” dalle VNS Matrix) e al secondo quella queer.
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