Palermo. Famosa gelateria di Via Notarbartolo. Maria e Pina incontrano un amico. E’ un uomo moderno, di quelli aperti e pronti ad affrontare qualunque argomento. Ironizzano, ridono del più e del meno e finiscono per disquisire di orgasmi, masturbazione, clitoride. Lui si sente chiamato in causa e in presenza del gelataio, che attende la sua ordinazione, fa:
“Non so neanche da dove partire, sinceramente. Devo parlare di una persona che non conosco abbastanza…
Prima ne avevo solo sentito parlare. Ora mi rimane difficile trovarlo. A voi sembrerà facile perché ce l’avete. E’ vostro.
Però per me che avevo visto solo dei film: a sapere dove toccare… non avrei saputo dove mettere le mani.
Molte volte mi capita di cercarlo e di trovarlo per caso. Nel senso che so dov’e’ geograficamente posto, ma non so praticamente come arrivarci.
Il fatto è che quando infili le dita (ride imbarazzato) in giù e poi sali su, dici: siccome è in cima, basta arrivare in alto. Solo che non è così semplice. A volte sono stato fortunato e per una serie di combinazioni, in diverse occasioni, sono riuscito a trovare il tesoro.
Ma non sempre è così facile, perché ci sono quelle volte in cui – come ti muovi ti muovi – non azzecco mai il posto giusto. E in quei momenti che mi rendo conto di non avere idea di come arrivarci.
Mi hanno suggerito in diversi modi come fare (ride), ma all’atto pratico ho sempre improvvisato. Per esempio: mi riesce difficile davvero riconoscerlo. Perché in quei momenti desidererei averne una copia finta per fare allenamento. Però ne vorrei uno più simpatico che mi mette più a mio agio.
Perché in quei frangenti, sebbene io sappia teoricamente dove sia – che è in cima, in superficie, simile al pene ma più piccino – io però non lo trovo. Io arrivo in cima ma non lo sento. Il problema è che uno passa le dita nel mezzo, e dice: ma prima o poi lo troverò qualcosa di eretto rispetto a questo buco. Sali, sali qualcosa trovi. Ma non c’e’ mai. Allora ti fermi in cima e pensi che forse è lì. E provi a cliccare per vedere che succede. A volte va bene e a volte va male e se va male sono dolori. Perché la mia compagna rimane frustrata, io mi paralizzo. Il buco si secca e io mi rattrappisco. E lì: altro che calumet della pace. Ci vorrebbe un esorcismo per riportare la situazione ai nastri di partenza. (ride)
Vi è mai capitato di andare a scuola senza aver fatto i compiti e state nel banco prima che la maestra interroghi? Quando lei guarda i registri e voi pensate: no, perché proprio oggi deve guardare me, ci sono trenta persone nella classe, perché proprio a me? Lei invece chiama proprio te. E tu non sai dove arrampicarti, perché sai che non hai niente dove arrampicarti e sulla tua faccia ti si legge preciso che sei proprio impreparato. Allora chiedi una ripetizione, un corso accellerato, due anni in uno, un attestato di stima. Cerchi il riscatto ma ti mancano le basi.
Io conosco solo le signore labbra, ma ‘stu clitoride unni schifìu è?1Metteteci delle luci, un cartello, delle indicazioni.
Io dico alla mia donna: ma comprami una figurina, qualcosa! (Affranto) Forse Devo fare un corso accellerato per trovarla meglio, con la figurina o una cosa finta. Questo potrebbe essere d’aiuto.”
Mosso a pietà, il gelataio gli porge un cono gelato con gusti a sua scelta e dice: “Su, non fare così. Le donne, (si gira verso Maria e Pina) ovviamente escluse le presenti (le due amiche confermano sfottenti in coro: ovviamente!), queste cose non le vogliono spiegare. A loro piace il mistero, la sorpresa. Vieni da me che te lo spiego io dove sta ‘stu sclistorite!”
Il ragazzo lo guarda con gratitudine e poi nota le espressioni accigliate delle due amiche: “No, grazie! Lei è gentilissimo. Ma qui ho queste due amiche bellissime che di sicuro lo sanno meglio di noi… Per niente sono femmine!”
Il gelataio tira su le spalle e fa una faccia come per dire: “Contento tu…”
Maria e Pina ridono. Trascinano via l’amico. Fuori c’e’ il sole. Un gran bel sole!
Note:
1 – Ma questo clitoride, dove diamine si trova?