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A quelle che una volta nella sessualità “c’era più mistero”!

In una trasmissione televisiva c’è una che dice cose sulla donna di una volta che con il suo “mettersi in disparte” faceva durare i matrimoni… poi continua lodando i rapporti sessuali di una volta perché c’era più mistero… La fiera delle banalità, insomma. E mi viene in mente mia madre per cui i rapporti sessuali temo restino per sempre un gran mistero e poi la nonna e il nonno che immagino non si siano mai visti nudi.

Ci fu quella volta in cui io, mia sorella e mi@ figli@ spiegammo concretamente a mia madre cos’è la fellatio. Alla fine del racconto, che aveva sollecitato giacché noi si parlava e lei aveva chiesto “chiarimenti”, disse semplicemente “schifìu!” (che schifo!)

Per mettersi in pari però ci raccontò di vite vivacissime delle sue vicine di casa. Ce n’era una che le si era rotta la ‘ummarola, ovvero la gomma, il preservativo, come lo chiamavano a quei tempi. E pure quella non deve essere stata una gran cosa ma penso che per mia madre fosse il massimo della trasgressione che si sentiva di condividere.

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Posted in Racconti 2011, Satira, Sesso racconti.

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Le guerriere fuori sede

Mi preparo all’ennesima manifestazione, ce n’è in media una ogni settimana e farsele tutte è un lavoro. Non te lo puoi permettere se sei precaria e l’unico motivo che ti spinge a muoverti è la voglia di spaccare tutto. Ci trovi sempre i compagni e le compagne che sono blindati in look da catastrofe e poi quell’aria di guerra e di vittoria e una vittoria non l’ho vista mai da quando ho cominciato ad attraversar le strade. O meglio forse si, giusto qualcuna, quel dito medio così sfrontato in faccia allo sbirro che provocava e si vedeva che aveva voglia di darcele in testa, le manganellate, e batti e batti, quel rumore sordo, e ti sembra un’eresia non essere munita di un fottuto casco che all’occorrenza ti salva almeno l’ultimo neurone che t’è rimasto.

E le bandiere coi banchini alla partenza, sempre gli stessi che se stai nella capitale ti vendono la maglia con i colori della squadra del cuore e quelli con il Che che tanto sono tutte uguali e non gliene frega un cazzo a nessuno della differenza. Ci sono i giovani che stanno avanti con gli scudi e ogni volta pensano di superare le barriere e sono quelle barriere che li seppelliscono, ma già fare battaglia in piazza è festa se te ne sei stato tutto l’anno a romperti la schiena tutti i giorni a fare lavori infimi per pagarti l’università.

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Posted in Racconti 2011, Racconti di movimento.

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