Skip to content


A quelle che una volta nella sessualità “c’era più mistero”!

In una trasmissione televisiva c’è una che dice cose sulla donna di una volta che con il suo “mettersi in disparte” faceva durare i matrimoni… poi continua lodando i rapporti sessuali di una volta perché c’era più mistero… La fiera delle banalità, insomma. E mi viene in mente mia madre per cui i rapporti sessuali temo restino per sempre un gran mistero e poi la nonna e il nonno che immagino non si siano mai visti nudi.

Ci fu quella volta in cui io, mia sorella e mi@ figli@ spiegammo concretamente a mia madre cos’è la fellatio. Alla fine del racconto, che aveva sollecitato giacché noi si parlava e lei aveva chiesto “chiarimenti”, disse semplicemente “schifìu!” (che schifo!)

Per mettersi in pari però ci raccontò di vite vivacissime delle sue vicine di casa. Ce n’era una che le si era rotta la ‘ummarola, ovvero la gomma, il preservativo, come lo chiamavano a quei tempi. E pure quella non deve essere stata una gran cosa ma penso che per mia madre fosse il massimo della trasgressione che si sentiva di condividere.

C’era mia nonna che parlava del sesso come una cosa da sfuggire. A me diceva “ma chi te lo fa fare?“, ché il sesso per quelle generazioni doveva essere un dovere da espletare. Chiusa una pratica se ne riapriva un’altra e il matrimonio era tutta una burocrazia notturna.

Che belli i rapporti sessuali di una volta, in cui l’orgasmo era una chimera sconosciuta e in cui gli uomini usavano le donne per pisciarci dentro, come se quelle femmine fossero cessi ambulanti senza piaceri, bisogni, desideri. Che a sentir dire che il loro più grande desiderio era di non essere toccate io proprio non riesco a immaginarmelo, giusto io che vivo di carnalità e passione e che mi devi proprio toccare, il corpo o l’anima se preferisci ma se mi tocchi pure il corpo io sono più contenta e se non ci capisci allora ti guido io e so per certo che mi piacerà perché noi della generazione delle scostumate abbiamo una confidenza con il nostro corpo che mamme e nonne se la sognavano.

Povere donne, condannate all’assenza di pelle e di respiri, proprio perché c’erano in giro troppe teste di minchia che andavano indottrinando circa la bellezza del “mistero”.

Lo dico da profonda amante dei thriller. Ché mai potrei immaginare Lucarelli a dedicarsi a una puntata di Blu Notte sulle faccende della mia vagina. O quegli altri che si occupano di paramenti dell’occulto a ravanare nelle cose mie. Mi parrebbe quantomeno fuori luogo. Quale bellezza, quale mistero. Mistero un paio di ovaie. Vi faccio una mappa, piuttosto, che dovete arrivare preparati. Per mia madre non c’è più tempo ma per me e mi@ figli@ invece si. Di tempo ce n’è in abbondanza.

E comunque complimenti alle televisioni, che senza certe perle di saggezza di sicuro noi non dormivamo la notte. Quando in televisione si parlerà di sessualità in modo equilibrato scommetto che noi saremo estinti, come razza umana, e allora arriveranno gli alieni che nel loro museo di archeologia degli umani riporranno la registrazione dell’intervista alla donna che parlava della sessualità come di un mistero e rideranno a crepapelle. Com’erano buffi questi umani degli inizi del terzo millennio…

Posted in Racconti 2011, Satira, Sesso racconti.

Tagged with , , , , .


One Response

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

Continuing the Discussion

  1. Di quelle che “una volta nella sessualità c’era più mistero”! « Al di là del Buco linked to this post on 2013/01/05

    […] —>>>E’ una storia del 2011 pubblicata tra le mie raccolte. […]