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Il dovere di essere invisibile

E anche per oggi l’ho vista tornare così come l’avevo vista andare, anzi avevamo fatto un pezzo di strada assieme su un bus di quelli che arrivano con mezz’ora di ritardo e ti mollano nel punto più lontano al posto in cui vuoi arrivare.

Ha sempre quella espressione compita, sistemata, qualche ruga d’espressione, quelle mani arrossate, la sua scarpetta da signora e la busta con le pantofole e altri attrezzi da lavoro.

Non so come faccia ma quando torna è sempre uguale a prima, come se non avesse passato ore e ore a pulire, faticare, lustrare, lavare, nella casa di quella tal signora che è tanto brava e tanto buona e guai a parlarne male perché le da lavoro da una vita e non manca mai ad un pagamento.

Continued…

Posted in Racconti 2011, Storie precarie.


Trombatrice precaria: il valore dei pizzichi

L’uomo/strisciapedonale è quello di cui attraverso la vita, un po’ in fuga, e che dichiara espressamente di avere una pinna apolitica. Si piglia qualunque cosa e quindi si piglia pure te.

E’ detto anche uomo/pausa perché appena spunta pare Wolf-Risolvo/Problemi. Ci passi attraverso e si ferma il traffico e devi sopportare che appresso ti si incastrano caterve di picciriddi all’uscita dalla scuola, anziane con la spesa, uomini benvestiti che vanno a lavorare. La striscia pedonale è una garanzia per tutti e per nessuno. Ci passi, te ne vai, perché se non passi subito il mondo poi si risveglia e ti mozzica il culo perché sennò ti investe.

Continued…

Posted in Racconti 2009, Satira, Sesso racconti.