Per prima cosa c’era da fare il biglietto. Il treno sarebbe partito da un momento all’altro. Una fila immensa di quelle che potresti restare lì per ore finchè non ti rendi conto che giusto un paio di metri più in là c’è la macchinetta che sorprendentemente funziona.
La stazione ferroviaria è un luogo fatto di tante anime vaganti, persone che puntano in su lo sguardo a cercare la giusta ora, il binario, i numeri che scattano, i ritardi, e la voce della tizia che pronuncia frasi spesso incomprensibili.