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La telefonata

Per prima cosa c’era da fare il biglietto. Il treno sarebbe partito da un momento all’altro. Una fila immensa di quelle che potresti restare lì per ore finchè non ti rendi conto che giusto un paio di metri più in là c’è la macchinetta che sorprendentemente funziona.

La stazione ferroviaria è un luogo fatto di tante anime vaganti, persone che puntano in su lo sguardo a cercare la giusta ora, il binario, i numeri che scattano, i ritardi, e la voce della tizia che pronuncia frasi spesso incomprensibili.

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Posted in Racconti 2012, Storie di dipendenze.

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La solitudine della pelle

Il sesso è sesso, mi dice già un amico. Racconta della sua vita complicata. Lavora da operaio, ha una compagna giovane, appena laureata, che cerca un lavoro e non lo trova. La lascia la mattina prima di rivestirsi con la divisa sporca e ha come l’impressione che lei proprio non avverta quel bacio sulla fronte, una tenerezza vera, ché t’accompagna per tutta la giornata, e pure su di lei scivola via come non fosse niente.

La precarietà deprime e la dipendenza pure ma lei è in bilico. Non sa che cosa fare. Non dirige i tempi, le scelte, la sua vita. E lui di tutto questo sa poco o nulla. Non vuole tornare dai suoi – dice – e può restare con me – egli spera. Chissà cosa la renderà felice. Cosa ha importanza e cosa no.

Continued…

Posted in Precarietà, Racconti 2012, Sessualità, Storie precarie.

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