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La comparsa

La signora Brunetta comincia la sua giornata davanti allo specchio. Aggiusta la pettinatura, una ripassata al trucco, indossa l’abito a fiori. Oggi le hanno detto di essere primaverile. Dovrà sorridere ed esprimere gaiezza. Alla stessa ora usciranno da casa anche la signora Minerva, la vedova Calenda e la signorina Traluzzi. Dovranno sorridersi l’un l’altra e scambiare qualche parola di cortesia.

Il quartiere è conosciuto come la meta del buonumore. La prima telecamera di sicurezza è posizionata sulla parete della banca. Le comparse entrano in scena precisamente in quel luogo alle 10 in punto. Poi c’è la videosorveglianza del gioielliere. E ancora: quella del supermercato e perfino dell’ortolano. Figurarsi che il fruttarolo ha richiesto una doppia scena pagando la speciale quota sponsor. Tutto sarà trasmesso in prima serata al reality citizen di tele security.

La signora Brunetta gode di ottima fama: in sala regia, al comando dei vigili urbani, hanno sempre un apprezzamento da rivolgerle. Lei è un animale da palcoscenico. Esce da casa e diventa un’altra. Le viene naturale. Ci vuole un certo talento per improvvisare così.

A fine tragitto la signora torna a casa, si cambia d’abito, lava via il trucco, siede sul divano e accende la tivù. Uno spot le ripete: “Diventa anche tu una comparsa volontaria del programma di sicurezza della città. Fatti videosorvegliare per un giorno e diventerai famosa!” Famosa. Lo diventerà di certo. Ora è tempo di riposare. Allarme inserito. Nessuno può entrare o uscire da casa sua. Nessuno. Sola.

—>>>Pubblicato su Collane di Ruggine

Posted in Antiautoritarismo, Racconti 2009, Racconti Editi.

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