Questo è uno della serie di post che FaS ha composto su questa materia. Li ripubblico per conservarne memoria. Non necessariamente quanto scritto riflette la mia opinione.
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Quante sono le donne che nel web hanno una pagina, un blog, un sito, un riferimento myspace, youtube, o altro? Scommettiamo siano davvero tante.
Quello che voi fate in rete viene solitamente indicizzato sui canali di ricerca. Tra questi google è quello più usato.
Il vostro spazio sul web può stare tra i primi dieci risultati di una pagina in un qualunque canale di ricerca o può non essere trovato mai.
Cosa c’entra il cyberstalking con questo? C’entra perché chi ha nozioni di questioni tecniche sa che tu e il tuo spazio sul web sarete visibili fintanto che ci saranno altri che ti linkeranno, parleranno di te (nel bene e nel male), ti renderanno visibile e dunque in qualche modo in grado di veicolare contenuti condivisi.
C’entra perché il cyberstalker che ha provato tutti i modi per farti sparire dal web, diffamandoti, insultandoti, minacciandoti, violando la tua privacy, esponendoti al linciaggio di un branco di suoi pari, molestandoti continuamente, umiliandoti e mortificandoti in pubblico, può usare anche la carta “tecnica” per seppellirti, tecnicamente parlando.
Abbiamo già visto quanti e quali modi esistono per molestare tecnicamente una persona sul web. Il cyberstalker può ossessivamente pingarti di referrer statistiche, trackback, può inondarti di commenti, messaggi, chiacchiere indirette tra amici, circa le quali avrà la premura di farti sapere tutto, può insinuarsi nel tuo profilo facebook (se ne banni uno arriva con cento altri), nella tua pagina preferita, nella mailing list che frequenti. Può tentare di scoprire da quale ip navighi per sapere tutto di te e controllare i contenuti del tuo pc, le tue conversazioni, i tuoi interessi.Può fare tutte queste cose e molto di più. L’altra cosa che può fare è tentare di toglierti visibilità.
Se hai attivato un profilo o una pagina facebook potrebbe farteli chiudere chiamando a raccolta gli amici per farli segnalare.
Se hai attivato un blog su uno spazio che ha una community con regole da seguire può allo stesso modo chiamare gli amici affinchè lo segnalino come contenuto non adatto ad un pubblico di minori, per esempio.
Se il tuo blog è aggregato da un progetto che prevedete un sistema di segnalazione può chiamare tutti gli amici e fare segnalare come negative, addirittura pericolose, tutte le notizie a tuo nome.
Se hai attivato un blog o un sito in spazi e server che non prevedono la “segnalazione” come preliminare della rimozione può stare lì come un corvo aspettando il momento in cui scriverete qualcosa che può segnalare anonimamente alla postale ovvero può copiare i vostri titoli provando a fare indicizzare le copie (in cui potrebbe gettare una immagine negativa di voi) e assegnando un voto negativo alle vostre pagine indicizzate su google.
Non è una cosa semplice. Serve impegno, ossessione, il giusto grado di compulsività, odio e spirito di vendetta. Serve avere nell’anima la spinta al desiderio che voi non esistiate più sulla faccia del web.
Ciascuno di questi comportamenti descrivono immancabilmente un comportamento molesto volto a crearvi un danno.
Vi invitiamo perciò ancora a prendere visione dei metodi per difendervi dalle molestie continuate, reiterate sul web.
Questo è quello che potete fare:
– fare attenzione alla vostra privacy (non distribuite vostre foto come caramelle, non divulgate dati sensibili, siate prudenti per la vostra sicurezza, anche se un cyberstalker che è anche un tecnico sa come ottenere illegalmente informazioni riservate);
– denunciare pubblicamente quello che vi sta succedendo. Il silenzio è il miglior complice del vostro persecutore;
– copiare, fare screenshot di tutto quello che dice di voi e raccoglierlo in ordine progressivo;
– tenere un diario in cui registrate data, ora, luogo virtuale, e la descrizione delle molestie;
– certificare il danno biologico che vi ha provocato;
– non rinunciare ad andarverne da quella che ritenete casa vostra (in questo caso quella virtuale) perché lui l’ha invasa con la sua presenza. È lui che deve andarsene perché no vuol dire no e se resta in un luogo in cui non è gradito è stalking;
– prendere tutto il materiale che avete, trovare un buon avvocato, presentare una denuncia.
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