Ilenia è straniera e fa la badante. Ha un nome complicato e si è ribattezzata con quello che per lei ha il suono più gradevole.
Da quando sono tornata dice che finalmente ha qualcuno con cui parlare. Perché si sente sola e il paese non offre granchè.
Condividiamo lo stesso ruolo, lei per lavoro e io per legame affettivo. Mi dice che ha lasciato la piccola figlia in casa con sua madre e piange perché si sente senza identità. Mi racconta dei suoi studi. Nella nazione dalla quale proviene si occupava di economia e aveva la passione per la chitarra classica.
Qui non può suonare perché da fastidio ai vicini che di chitarre non ne hanno sentite mai, neanche alla parrocchia del paese.